Cosa è il Kriya Yoga
Il Kriya pranayama e la contemplazione di Om sono le chiavi per meditare in modo efficace. La pratica di questi metodi rende possibile il raggiungimento delle aspirazioni più elevate. -Lahiri Mahasaya
(Estratto liberamente da un’intervista a Roy Eugene Davis)
COSA È IL KRIYA YOGA
Nell’antica lingua indiana, il sanscrito, il significato di Kriya è processo, azione, procedura; Yoga, nella sua definizione più pura, significa tenere insieme l’attenzione e la consapevolezza con la propria pura essenza o il proprio vero Sé. Questo è il motivo per cui quella consapevolezza viene chiamata realizzazione del Sé o esperienza e conoscenza della propria vera natura.
Il Kriya Yoga non è altra cosa rispetto a agli altri rami dello Yoga, come il Bhakti Yoga, Jnana Yoga, Karma Yoga e Raja Yoga; il Kriya Yoga, nella tradizione portata da Roy Eugene Davis, come discepolo di Paramahansa Yogananda, usa i migliori metodi dei vari sistemi Yoga.
PERCHÉ AVVICINARSI AL KRIYA YOGA?
Diamo importanza al fatto che il praticante senta l’aspirazione a sperimentare e realizzare lo scopo ultimo di questa disciplina, e cioè l’illuminazione spirituale. Questo era lo scopo che Roy Eugene Davis, appena diciottenne, aveva ben chiaro nell’animo quando incontrò Yogananda; l’enfasi data dal Maestro era sempre sul desiderio del risveglio spirituale.
Non molte persone che si avvicinano allo Yoga sentono l’aspirazione al risveglio spirituale; molti sono alla ricerca di benessere fisico o psicologico, oppure desiderano evitare o superare alcune circostanze dolorose, altri ancora cercano un aumento del proprio potere, della propria sensitività.
L’approccio migliore è di aspirare ad essere consapevoli di sé e autorealizzati; se si procederà con pazienza si potrà imparare come andare avanti e se si prosegue con le giuste pratiche per un tempo adeguato si avranno risultati soddisfacenti.
METTERE ALLA PROVA LA TECNICA
Un test di verifica dell’efficacia della pratica del Kriya Yoga è provare; se il metodo ci sembra realistico ed utile può essere messo alla prova.
Paramahansa Yogananda, nei primi anni trascorsi negli Stati Uniti dava conferenze nelle principali città del paese; una volta una persona gli chiese “Mi piace incontrarti e sentire le tue lezioni, ma come faccio a sapere se quello che insegni è importante per me?”, la risposta di Yogananda fu “Beh, prova per 6 mesi e poi torna a dirmelo!”.
Perciò è un compito individuale provare. Per fare un’analogia: non puoi far conoscere il sapore di una mela se non l’hai provata e se non la fai provare. Quindi la pratica del Kriya richiede che le “venga dato un morso”…questo è il modo per diventare coinvolti nella pratica.
Lo Stile di Vita
Le leggi della vita ci possono insegnare a vivere in armonia con la natura e con tutti gli aspetti della vita stessa. Quando conosciamo queste leggi e viviamo le nostre vite in base ad esse, sperimentiamo felicità durevole, buona salute e armonia perfetta.
Paramahansa Yogananda
UNA TECNICA PER L’UOMO MODERNO
Il Kriya Yoga è un sistema filosofico che unisce una visione della realtà ad un modo di viverla e alle pratiche che rendono veloce la realizzazione del Sé.
Lahiri Mahasaya, uno dei Maestri della nostra linea di Guru aveva ricevuto il permesso dal suo Maestro Babaji, di trasmettere la conoscenza e la pratica del Kriya Yoga a tutte le persone che lo chiedessero sinceramente; questa liberalizzazione della trasmissione della pratica era rivoluzionaria perché fino ad allora (siamo nella seconda metà del XIX secolo) il Kriya Yoga era trasmesso solo nei monasteri a discepoli preparati.
E’ evidente che condurre una pratica spirituale mentre si è immersi nella vita di relazione, di famiglia e lavorativa, richiede un’attenzione più grande allo stile di vita; vogliamo far sì che i benefici della pratica di meditazione non vadano perduti nel tumulto delle attività. Ad esempio, non è abbastanza affidare alla meditazione la conquista della pace interiore; dobbiamo fare qualcosa per non perdere la pace nelle nostre situazioni di vita.
Dovrebbe essere chiaro che sebbene la conoscenza e la pratica dei metodi di meditazione siano importanti, tutto ciò che viene fatto per coltivare il benessere totale e per vivere efficacemente è altrettanto importante.
RESTARE SALDI NEL SENTIERO
Punti di riferimento importanti nello studio di questo Yoga totale sono due scritture:
Bhagavad Gita, una parte del più grande poema epico Mahabharata; narra di un conflitto tra due gruppi di membri di una stessa famiglia di regnanti, uno che governerebbe libero da pulsioni egoiche, per Dio e prendendosi cura del bene del popolo; l’altro che governerebbe senza riguardo ai valori morali e spirituali. Il conflitto, nei commenti di Paramahansa Yogananda e di Roy Eugene Davis, è simbolo della lotta interiore, in ciascun individuo, tra le tendenze espansive, morali e spirituali, e le richieste contrattive dell’ego.
Yoga Sutra di Patanjali: una scrittura sulla meditazione supercosciente e sullo Yoga in generale in quanto offre una descrizione completa della pratica e dei suoi obiettivi. In uno dei versi Patanjali (II secolo dC) scrive: Intensiva autodisciplina, studio approfondito su se stessi e abbandono a Dio, sono le pratiche del Kriya Yoga.
La Pratica
La pratica del Kriya Yoga è articolata in Mudra (gesti) e nel Kriya vero e proprio; questo consiste in una tecnica di Pranayama o controllo dell’energia vitale.
Il Kriya Yoga viene trasmesso con iniziazione a chi ne faccia richiesta, dopo un periodo di pratica costante dei metodi di base della meditazione e a seguito di una preparazione.
Graziella Fioretti e Mauro Gioia del Centro Kriya Yoga Sharanam , sono stati autorizzati da Clifford Rosen, Presidente del Center for Spiritual Awareness, a trasmettere l’iniziazione al Kriya Yoga.
Per la completezza della ricerca spirituale la preparazione all’iniziazione al Kriya Pranayama include sia alcuni aspetti della pratica del Kriya Yoga che un adeguato Stile di vita.